Pubblicamente non ho mai detto nulla. Ero fiduciosa che l’iter burocratico-amministrativo prima o poi avrebbe preso la piega giusta. Ma il tempo passa e il cartellone giallo d’inizio lavori giace esanime all’entrata del paese ormai da troppo tempo.
Così adesso, da clesiana documentata e riflessiva quale mi sento, avverto il bisogno di lanciare pubblicamente qualche stimolo.
Pare, che in gran parte la nuova variante stradale si svilupperà in galleria. Sostituirà il tratto di strada statale 43 che attraversa il centro abitato di Cles. L’importo complessivo di progetto dovrebbe aver raggiunto la ragguardevole cifra di 56 milioni di euro. Insufficienti ormai al punto da aver reso nel frattempo necessario un ulteriore accantonamento di altri 35 milioni. Dovrebbero servire a far fronte al sicuro aumento dei prezzi dei materiali (uno “scherzetto” che supera il 50% dell’accantonamento iniziale)
Eppure, al raddoppio dei prezzi in salita corrisponde uno stupefacente dimezzamento dei tempi di realizzazione dei lavori. Dai pregressi 1200 giorni oggi le previsioni parlano di soli 713.
500 giorni in meno, qualche curiosità la destano. Vien da chiedersi quante e quali saranno le minori opere realizzate, al punto da tagliare il cronoprogramma praticamente a metà?
Per allontanare sospetti, per offrire risposte soltanto una persona dovrebbe prendersi la briga di tornare a Cles: il Presidente Fugatti. Un suo secondo giro, dopo la posa del cartello di inizio lavori in piena campagna elettorale, i clesiani se lo meritano proprio.
Vorremmo raccontare a chi ci amministra che la tangenziale e le risorse sono sì benvenute ma non possono arrivare a scatola chiusa. Ci chiediamo: quali saranno gli impatti e gli effetti negativi? È stata data a tutti i clesiani la possibilità di una severa e serena consapevolezza? Perché, con più di 90 mln€ accantonati, sono d’obbligo assoluto tutte le attenzioni alle modifiche della viabilità, alle zone agricole, alle attività economiche interessate. Come, tanto doverose quanto cristalline, dovrebbero risultare le motivazioni di questo increscioso ritardo. Un lasco di tempo così lungo che nella preoccupata popolazione delle Valli del Noce riaffiorano antichi desideri di progetti che molti di loro non hanno mai smesso di sognare. Nei bar, nelle piazze, nei crocchi spontanei di persone più d’uno ineggia la ripresa in mano del progetto del Tunnel del Peller.
Del resto, non sarebbe un’idea per niente peregrina se raccontata a quello stesso Fugatti che dell’agognato traforo, nel non tanto lontano 2018, aveva fatto impegno elettorale. Tutto è poi finito nello stesso oblio dove giace la fase esecutiva dei lavori della tangenziale.
Pena il non sentirsi canzonati da quell’enorme cartello giallo, i clesiani, un confronto diretto lo meritano tutto!
Ritengo possano vantare pieno diritto di ottenere quelle informazioni riguardo alle quali c’è un solo soggetto che ha il dovere di dar conto in via diretta: la Giunta provinciale.