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Giornata internazionale della famiglia

A seguito della risoluzione 44/82 del 9 dicembre 1989, in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il primo “Anno Internazionale della Famiglia”, nel 1993, con la successiva risoluzione A/RES/47/237, l’Assemblea Generale ha deciso che a partire dal 1994 il 15 maggio di ogni anno debba essere osservato come Giornata internazionale della famiglia, dedicandola al “fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini”.

L’edizione di quest’anno è dedicata al tema “Tendenze demografiche e famiglie”.

Questa giornata rappresenta un invito a riflettere sul ruolo fondamentale della famiglia e quest’anno, in particolare, punta ad accrescere la consapevolezza dell’impatto delle tendenze demografiche sui nuclei familiari.

Uno dei tanti aspetti da considerare a riguardo è sicuramente la denatalità, sia a livello nazionale che locale.

Il Trentino purtroppo non fa eccezione, secondo i dati Ispat, siamo passati dal 38,0% delle coppie con figli del 2008 al 33,9% del 2021 e le famiglie monogenitoriali sono passate dal 6.8 del 2008 all’8,2% del 2021. Perfino il tasso di natalità dei residenti stranieri ha visto un crollo, nel 2000 avevano un tasso di natalità del 24,2%, nel 2021 è sceso al 12,4%.

Le famiglie stanno cambiando, ci si sposa più tardi (età media 35,6 anni nel 2020) e di conseguenza il primo figlio nasce da madri over 35. Conseguentemente il numero di componenti per famiglia è calato, anche le famiglie numerose (quella da tre e più figli) sono in diminuzione. 

Per invertire la tendenza serve investire sulla famiglia! Investire su questo fondamentale nucleo permette all’intero sistema di funzionare. Se vogliamo convincere i giovani a metter su famiglia dobbiamo dare un supporto concreto fin dall’università, orari di lavoro flessibili che permettano di conciliare le esigenze delle donne lavoratrici, servono servizi conciliativi e nidi che possano accogliere la totalità delle richieste e che siano economicamente sostenibili, servono alloggi adeguati, in molte zone non è possibile trovare appartamenti in affitto per genitori con figli. 

Dobbiamo ricreare un tessuto sociale che metta la famiglia al centro perché molti genitori si trovano senza parenti vicino, senza nonni o anziani che in passato fungevano da sostegno: tradizioni, consigli, buone abitudini erano un patrimonio prezioso per le nuove generazioni ed esserne privati oggi è un problema in più. Gli anziani sono un tesoro inestimabile e la loro esperienza può essere una risorsa molto utile.

Dobbiamo aver fiducia nel futuro, il nostro Trentino ha fatto tanto e può fare ancora molto per esser un territorio amico della famiglia, tariffe eque su tutto il territorio per quanto riguarda i rifiuti, aiuti per chi risiede nelle valli ma deve raggiungere per studio Trento quotidianamente per mancanza di alternative sul territorio, contributi non “una tantum” ma sostegni duraturi su cui effettivamente si possa contare .

Il cambiamento nello stile di vita delle famiglie del 2023 lo vediamo anche nella fascia 18-21 anni, la maggioranza sono ancora impegnati nello studio, pertanto a carico delle loro famiglie, per questo è importante pensare anche a questo fattore quando si deve effettuare qualche manovra, i ragazzi escono dal nucleo di origine molto più tardi perché si è prolungato il percorso di studi.