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Dal Direttivo di Casa Autonomia arriva la candidatura di Cristiano Moiola

Cristiano Moiola, 37 anni, da sempre residente a Mori, presso l’Università di Verona ha conseguito  la laurea triennale in Filosofia e la laurea magistrale in Storia dell’Arte e presso l’Università di  Venezia un Master in Didattica della Lingua e Cultura Italiana agli stranieri. Oggi, insegnante presso  l’Istituto Sacro Cuore di Trento, nel recente passato è stato Guida Museale presso il castello di Sabbionara d’Avio e educatore presso la Cooperativa Dal Barba di Villa Lagarina. È autore di numerose pubblicazioni riguardanti la Storia dell’Arte Medievale della Vallagarina e del Trentino. Attivo politicamente da numerosi anni, presso il Comune di Mori, riveste il ruolo di Consigliere Comunale da due legislature. Già Candidato Sindaco nel 2015, sfiorò la nomina per una manciata di voti (1965 voti) contro lo sfidante nonché attuale Sindaco Stefano Barozzi (2342 voti). Alle ultime  elezioni comunali, nel 2020, è stato il terzo più votato con 147 preferenze. Dopo 13 anni di  militanza nel Partito Autonomista Trentino Tirolese, lo scorso autunno ha fondato insieme ai  Consiglieri Provinciali Paola Demagri e Michele Dallapiccola, un nuovo movimento politico provinciale denominato “Casa Autononomia.eu”, del quale oggi è membro del Direttivo Provinciale.  Movimento che correrà alle prossime Elezioni Provinciali in sostegno al Candidato Presidente, nonchè Sindaco di Rovereto, Francesco Valduga.  

LE RAGIONI DELLA MIA CANDIDATURA  

Mi rivolgo ai voi, cittadini moriani e trentini, che condividete con me l’esperienza di vivere ogni  giorno in questo bellissimo territorio. Vi parlo “con il cuore in mano”, emozionato ma determinato,  guardando idealisticamente al nostro futuro comune, nella speranza di condividere una visione che  possa concretizzarsi al più presto.  

Sono ormai alcuni anni che il nostro Trentino e il mio Comune, Mori, sono in una fase di declino dal  punto di vista sociale, economico ma, soprattutto, identitario. La popolazione sta inesorabilmente  invecchiando e i giovani non trovano adeguati percorsi di valorizzazione e di crescita all’interno del  mondo del lavoro. Quei valori sui quali si è costruito il Trentino dal dopoguerra in poi, trasmessi nel  tempo dai nostri antenati si sono logorati e le due colonne portanti della nostra società, famiglie e  imprese, sono in grande difficoltà. La politica provinciale, come vediamo in questi giorni, non ha la  percezione di ciò che sta accadendo e preferisce compiere atti immorali, come quello riguardante  l’ennesimo innalzamento alle indennità, previsto dal 1 gennaio 2024 per tutti i Consiglieri  Provinciali e regionali, invece che affrontare i veri problemi della nostra popolazione, ad esempio,  quelli legati alla sanità, da anni in totale crisi di sistema, o all’ambiente dove, è notizia di questi 

giorni, ogni anno sono 54 gli ettari di terreno artificializzati e impermeabilizzati, in quanto la  “macchina” del consumo di suolo agisce indisturbata. 

Dopo un’esperienza quasi decennale all’interno del Consiglio Comunale di Mori, intensa e  bellissima, dove ho potuto imparare e conoscere tantissimo, in questi giorni, dopo aver condiviso  tale decisione con i miei famigliari e conoscenti, ho deciso di candidarmi e mettere in gioco non  tanto me stesso come persona ma un pensiero politico che da sempre sposo pienamente.  

Voglio mettermi in gioco per portare una visiona politica diversa, sia a Mori che in Trentino, la  quale chiede a chi la condivide di agire senza ambizioni e interessi personali, trasversalmente in  mezzo alle persone, partendo dalle fasce più deboli fino a salire a quelle più agiate, spinti da un  unico senso di appartenenza nei confronti del nostro Comune e del nostro Trentino.  

A chi mi chiede se sono di destra o di sinistra, rispondo che non mi riconosco in alcun partito  nazionale né di destra né di sinistra, ma che sono pronto a lavorare per il nostro territorio. Credo  che un territorio peculiare come il trentino non abbia bisogno di slogan ideologici ma di lavoro fine  di relazioni, di politiche vicine alla cittadinanza. Se ci si sente legati al luogo in cui si vive, se ci si fa  carico in maniera altruistica dei problemi che colpiscono le persone che ci circondano, si possono  superare gli schieramenti nazionali per ripartire da una politica tra la gente, per la gente, in quanto  si è portatori di un’azione spontanea e sincera. Bisogna far prevalere, tuttavia, un forte sentimento  di solidarietà accompagnato da un pensiero dalla forte valenza civica, popolare e autonomista che  possa aiutarci ad agire trasversalmente all’interno della popolazione. È quello che ho cercato di  fare fino ad oggi nel mio piccolo, ascoltando e facendomi carico dei problemi di tantissimi miei  concittadini.  

Ho scelto di appoggiare la candidatura di Francesco Valduga perché la sua storia politica incarna  questi miei ideali. Francesco si è sempre considerato al di fuori dei partiti ma in mezzo alla gente,  sposando un sentimento civico e popolare. Conosce i problemi dei comuni e dei territori e è lontano  dalla politica urlata e degli slogan. Le elezioni provinciali sono una fase importante per il nostro  Trentino che segneranno anche il percorso verso le prossime elezioni comunali. Ho grande fiducia e  da oggi darò il massimo affinchè il nostro Trentino possa cambiare e rinascere.