Tema caldo come i mesi estivi di luglio e agosto quello toccato all’Assemblea Generale della Federazione Provinciale Scuole Materne in una fredda domenica di gennaio.
Durante l’Assemblea i Presidenti delle Scuole dell’infanzia non hanno risparmiato di far sentire la loro voce. Hanno dapprima ben rimarcato la passione per il ruolo rivestito e l’enfasi dei loro interventi lo ha certificato. La gratuità del loro incarico è stata presentata come impegno verso una comunità che ai vari Presidenti ha dato molto. Le questioni portate in Assemblea hanno riguardato la difficoltà a gestire la burocrazia e le attività di segreteria. Alla PAT hanno chiesto maggiore impegno economico. Pare che il sostegno economico a favore del Sistema educativo per l’infanzia si prosciughi sempre più.
Ma il tema più caldo e sviscerato dai presidenti è stato quello della deliberazione da parte della Giunta, che dal 2024 la scuola dell’infanzia sarà definitivamente spalmata su 11 mesi di attività scolastica. La contrarietà e lo sconforto dei Presidenti, che hanno parlato a nome degli insegnanti e dei bambini, era rivolta più al metodo che al merito.
Infatti anche in questo caso la lega trentina di ascoltare gli addetti ai lavori se ne fa un baffo. Dei dati raccolti sulla fruizione di tale servizio nei due anni passati non se ne vede uno straccio. Delle motivazioni che hanno determinato la scelta nemmeno l’ombra. Anzi sfuggono anche di fronte a precisa domanda.
A mio parere il coinvolgimento della cooperazione avrebbe permesso di mantenere i servizi di conciliazione attivi a favore delle famiglie interessate lasciando ai bambini di fare i bambini giocosi e spensierati e il sistema scolastico non avrebbe ricevuto uno scossone incomprensibile. E’ ben vero che la PAT dice che le famiglie sono contente del servizio offerto. Ma siamo sicuri che le famiglie chiedevano scuola dell’infanzia per 11 mesi?
Da tre anni si parla della questione con gli insegnanti che rivendicano giustizia e comprensione verso i piccoli a loro affidati. 11 mesi di scuola non sono compatibili con i bisogni dei bambini. Il pericolo di affossare i servizi di conciliazione è elevatissimo. E l’elenco dei motivi del “non è opportuno l’undicesimo mese “ è ancora lungo.
Ma cosa possiamo dire ancora al proposito? Che la locandina che ha fatto da cornice all’Assemblea conteneva messaggi interessanti – condividere – responsabilità – sostenibilità – che non sono di certo passati dalle parti della Giunta leghista.